di Ugo Chiti
regia di Sergio Bortolotti
scenografie Paolo Nones
costumi Alessandra Patton
luci e audio Stefano Bassetti e Andrea Volani
in scena Elena Bertini, Irene Franciosi, Giada Saltori, Alessia Sontacchi, Anna Brugnara, Gregorio Golinelli, Alessio Baldo, Kristian Civetta, Nicola Merci, Gianluca Moser, Pio Moser, Luca Santuari, Lorena Simoni, Irene Rella, Alessio Tomasi, Dino Patton, Anna Tomasi, Roberto Volcan
Primavera del 1944, un drappello di partigiani presidiano, da alcuni giorni, un’importante postazione collinare. L’immobilità forzata li rende facilmente irritabili. Lontano, in un campo sassoso, una contadina intona un canto. Èil segnale convenuto per avvertire i partigiani. Sulla strada bianca di polvere avanzano le camionette con i tedeschi e i repubblichini, la postazione è scoperta e deve essere immediatamente trasferita.
Uno spettacolo incentrato su fatti, gente e luoghi attraverso il filtro straordinario della memoria popolare, che fa della Resistenza un racconto epico doloroso ed esaltante insieme. Un racconto per mantenere viva la memoria della Resistenza e il profondo legame che essa ha con la vita dei cittadini di questo nostro Paese. Una necessità, tutt’altro che demagogica, di preservarne i valori e il ricordo dei fatti perpetuandone il racconto orale.
Lo spettacolo è consigliato ad un pubblico maggiore di 14 anni.